È martedì.
Il Passeggiante di turno, puntuale come un orologio svizzero, giunge al Bosco di Neon alle 5.45 in punto. Il sole è ancora nel suo caldo letto universale, mentre i primi Castori giungono al mattino puntuali come le tasse.
Sembra un giorno come un altro, ma non lo è: le prime luci dell’alba rivelano minacciose nubi proprio sopra il bosco; il Passeggiante è preoccupato, ma decide di non pensare, dando inizio alla giornata.

– Buongiorno ragazzi! – saluta il Passeggiante.

– Buongiorno Passeggiante! – risponde uno di loro, ancora evidentemente assonnato per l’alzataccia.

Gli altri Castori corrono, affamati, verso l’Albero della Pausa, un gigantesco platano dai cui rami fioccano rigogliose foglie al sapore di caffé.

– Andiamo ragazzi, tra un paio d’ore torniamo insieme qui, al platano, lo frugheremo insieme, ma ora forza a lavoro! –
Il Passeggiante perdeva facilmente la pazienza per quel tipo di abusi.

Dopo poco, cinque Castori si dedicano alla catalogazione dei frutti di stagione appena raccolti dal Conservatore, illustre servitore del bosco, senza il quale nessun passeggiatore potrebbe trovare ogni giorno tanta disponibilità di frutti, bacche, fiori e qualsiasi altro oggetto si voglia.
Tre Castori aiutano il Passeggiante a ghermire le ultime prelibatezze trasportate dal Conservatore fin lì. Terminato il lavoro, il Passeggiante finalmente si dedica alla programmazione della giornata: il giorno prima molti passeggiatori, occasionali e assidui frequentatori, avevano fatto visita al bosco; nell’ultimo mese il numero delle visite era, però, fortemente diminuito a causa di una piccola crisi da aria sporca che aveva fatto il suo avvento negli ultimi tempi; tutti i merli sono sul loro personale trespolo, pronti ad affrontare una nuova giornata insieme.
Le nubi preoccupano il Passeggiante, tanto quanto lo è il Totem.

– Pensa sia il caso di chiamare il Grande Folletto…sa, per le nubi sopra il bosco… – dice il Totem.

– Non lo so, non vorrei disturbarlo per nulla…per ora la situazione è sotto controllo, avvisami se ci sono peggioramenti.-

Il Passeggiante conosce benissimo il rischio di quell’imprevisto grigiore del cielo. Da un momento all’altro si sarebbe potuto scatenare un temporale pericoloso per il bosco e per i passeggiatori del giorno. L’ultimo forte temporale si verificò due anni prima: molti frutti andarono persi; per molte ore l’accesso al bosco fu interdetto agli avventori e i danni furono incalcolabili, drammatici. Il Grande Folletto di due anni prima era stato intransigente: nessun Castoro doveva abbandonare il bosco senza la sua autorizzazione, anche in caso di pericolo mortale…nessun passeggiatore sarebbe rimasto insoddisfatto dalla passeggiata.
L’attuale Grande Folletto sembra più attento alla salute dei Castori rispetto al suo predecessore.

Un tuono rompe il silenzio. Il Totem osserva il suo merlo. Il merlo del Passeggiante strilla.

– Ehm, si, mi scusi…ho paura sia arrivato… – il Totem è emozionato. È la sua prima volta.

– Lo abbiamo sentito anche noi! Aiuto! –

I Castori hanno paura di fare la stessa brutta fine di alcuni dei loro compagni di due anni prima.

– Mantenete la calma! – urla il Passeggiante. Il merlo strilla, ancora.

– Portali fuori subito! – ordina il Grande Folletto. Il Passeggiante non fa in tempo ad acconsentire che viene giù un albero alto sei metri ricco di calze e guanti.
L’onda colpisce un altro albero, stavolta di giacche colorate. È un disastro.
I merli strillano.
Il Passeggiante urla.
– Fuori! –
Il coraggio impavido del Passeggiante non riesce a salvare la vita del Totem e di un povero Castoro che stava allineando, ingenuamente, le calze assassine.

leggi gli altri racconti:
L’odore del neon 1:  il passeggiatore furbo

5 risposte a “L’odore del neon 2: l’alluvione”

  1. Sei un genio!

  2. A tua disposizione con innumerevoli spunti per spin-off su svariate etnie di passeggiatori 😛

    1. Brava! Accettiamo spunti quando vuoi…ne stanno per uscire altri.

  3. Veramente carini!!

  4. […] Leggi anche il racconto precedente (l’alluvione) […]

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